Biografia di Murray N. Rothbard
L'americano Murray Newton Rothbard (1926-1995) è stato il
più grande teorico libertario e uno dei
maggiori filosofi sociali del Novecento, innovando e integrando in un sistema
coerente i contributi parziali offerti da pensatori precedenti. Economista,
filosofo politico, epistemologo e storico, ha offerto un contributo decisivo
all'elaborazione del libertarismo, sviluppo ed evoluzione del
liberalismo classico. Di tale teoria ha proposto una versione giusnaturalista,
incentrata sui diritti soggettivi di proprietà.
All'interno di questo filone di pensiero, è stato teorico massimo e
propugnatore dell'anarcocapitalismo, esito
radicalmente antistatalista della sua peculiare interpretazione della libertà
come (auto)proprietà.
In campo economico si è distinto quale uno dei maggiori esponenti della Scuola Austriaca.
Saldando teoria e prassi, si è rivelato un instancabile attivista politico e
organizzatore del movimento libertario americano, accompagnando tale impegno
con una prolifica produzione di articoli sull'attualità politica.
Studioso eclettico, ha offerto contributi critici anche nel campo dell'arte,
della letteratura e del cinema.
Nasce a New York il 2 marzo 1926, da due genitori ebrei dell'Europa orientale,
David Rothbard, polacco, e Raya Babushkin, russa, emigrati negli Stati Uniti
nel 1910.
Frequenta la scuola elementare e media a Staten Island, prima in una scuola
pubblica, poi in una privata, la Riverside School, e il liceo alla Birch-Wathen
School, a Manhattan. Quando, adolescente, inizia a confrontarsi con le idee
politiche e sociali, è attratto dall’ispirazione individualistica e liberale
del padre, in un ambiente familiare invece orientato su posizioni collettiviste
e comuniste.
La forte miopia gli evita la chiamata alle armi. Nel 1942 entra alla Columbia
University, dove nel 1945 si laurea (B.A., Bachelor of Arts) in Statistica
matematica e nel 1946 consegue il master (M.A.) in Economia. Nel 1948 è
ammesso al dottorato di economia diretto da Joseph Dorfman. Durante gli anni
universitari si avvicina alla Old Right americana, ostile al New Deal e
all’interventismo in politica estera, e al termine della guerra entra a far
parte dello Young Republican Club di New York. Alla fine degli anni Quaranta
collabora part time con la Foundation for Economic Education, creata da Leonard
Read nel 1946 per promuovere il libero mercato.
Nel 1949 la lettura de L’azione umana di Ludwig von Mises spinge
Rothbard ad aderire con entusiasmo alla Scuola Austriaca di Economia; partecipa
quindi al seminario tenuto a New York da Mises, fino alla conclusione nel 1969.
Nel 1952 comincia a lavorare per il William Volker Fund, recensendo e
commentando libri e saggi di teoria politica, economia e storia scritti da
autori coevi. La collaborazione, che prevede una sovvenzione (grazie alla quale
verrà prodotto Man, Economy, and State) si estenderà fino al
1962.
Il 16 gennaio 1953 si sposa con JoAnn Schumacher, conosciuta ai tempi
dell'università. Nel 1956 consegue il Ph.D. (dottorato) in Economia alla
Columbia University: la tesi, relatore Arthur Burns, è una reinterpretazione
della prima depressione economica americana, con l'attribuzione della
responsabilità prevalente alla Bank of the United States, antenata della
Federal Reserve. Il lavoro verrà pubblicato nel 1962 con il titolo The
Panic of 1819.
Negli anni Cinquanta sviluppa e perfeziona le sue idee libertarie attraverso la
lettura degli anarchici individualisti dell’Ottocento e di autori 'Old Right'
come H. L. Mencken, Albert J. Nock, Rose Wilder Lane, Garet Garrett, Isabel
Paterson e Leonard Read. Tale collocazione culturale è confermata dalla
collaborazione con le riviste “Analysis”, diretta da Frank Chodorov, e
“The Freeman”, diretta da Henry Hazlitt. Già all’inizio dei Cinquanta,
percependo la contraddizione tra libero mercato e monopolio della forza
statale, approda, sebbene in maniera ancora non strutturata, a quello che
successivamente definirà anarcocapitalismo.
La successiva collaborazione con le riviste libertario-conservatrici “Faith
and Freedom” e “National Review” è caratterizzata dagli attacchi alla
virata bellicista della destra americana durante la Guerra Fredda. Per
reazione, nel 1956 sostiene il democratico Stevenson, isolazionista, nella
campagna presidenziale (e ciò gli costerà l'interruzione della collaborazione
con "Faith and Freedom") e aderisce alla League of Stevensonian Democrats di
New York. La collaborazione con la "National Review" si concluderà nel 1961,
quando il direttore William F. Buckley schiererà apertamente la rivista con le
posizioni del conservatorismo guerrafondaio. A metà dei Cinquanta, con Leonard
Liggio, Ralph Raico e altri, costituisce a New York il “Circolo Bastiat”.
Alla fine degli anni Cinquanta conosce Ayn Rand, importante figura del
libertarismo, e instaura con lei un sodalizio; che però negli anni Sessanta si
interrompe, per motivi sia teorici sia caratteriali.
All'inizio degli anni Sessanta Rothbard ha già messo a punto gran parte
dell'impianto epistemologico dell'economia, divulgando e perfezionando in vari
saggi la prasseologia misesiana e criticando l'applicazione del metodo
positivista alle scienze sociali (Toward a Reconstruction of Utility and
Welfare Economics, del 1956, In Defense of 'Extreme Apriorism',
del 1957, e The Mantle of Science, del 1960).
Nella prima metà degli anni Sessanta collabora a nuove riviste, tra le quali
“The Standard”, dove, isolato, tiene in vita gli ideali della Old Right.
Nel 1962 viene pubblicato, oltre al già citato The Panic of 1819, il
primo libro, Man, Economy, and State, il più completo trattato di
economia Austriaca, sul modello di Human Action di Mises e della sua
prasseologia deduttiva. Nello stesso anno, conclusasi la
collaborazione con il Volker Fund, riesce a ottenere una borsa di studio dal
Lilly Endowment per la realizzazione di una storia degli Stati Uniti. Nel 1963,
grazie a una sovvenzione della Earhart Foundation, viene pubblicato
America’s Great Depression, in cui applica la teoria del ciclo
Austriaca alla depressione del 1929.
Nel 1966 entra nell'ambiente accademico: insegna Economia al Brooklyn
Polytechnic Institute, dove rimarrà fino al 1985.
Gli anni Sessanta vedono un deciso mutamento nel paradigma strategico di
Rothbard: la Destra americana è ormai militarista e socialdemocratica, e la
collocazione a destra, pur con tutti i distinguo politici e culturali, offusca
e rende sterile la battaglia libertaria. L'enorme e inaspettato movimento di
opposizione alla guerra in Vietnam convince Rothbard a guardare al movimento
giovanile di contestazione, e a tentativi di alleanza con la New Left in
funzione antistatalista, antimilitarista e anti-Big Business. La virata in
senso radicale si manifesta anche nell'interesse per il decentramento, la
democrazia partecipativa, il "potere nero" e le riforme agrarie a favore dei
contadini nel Terzo Mondo. La fondazione nel 1965 della rivista “Left and
Right” e l’adesione, nel 1968, al Peace and Freedom Party certificano
questo passaggio; di natura politica e tattica, non ideologica, come preciserà
Rothbard in un'intervista del 1972: la stella polare è sempre il rilancio
della Old Right, la cui tradizione anti-imperialista avrebbe potuto saldarsi
alle pulsioni pacifiste del movimento studentesco.
Alla fine degli anni Sessanta però perviene alla conclusione che tale
strategia è infruttuosa: l'"entrismo" in movimenti o organizzazioni ampie,
come la New Left (e in precedenza la destra) è inefficace e non più
necessario, soprattutto per le incompatibilità politico-culturali,
principalmente l'irrazionalismo e il collettivismo della sinistra radicale. E'
il momento di dare vita a un movimento libertario autonomo. Nel 1969 fonda la
rivista “The Libertarian Forum”, che verrà pubblicata fino al 1984. Sul
modello della newsletter, in essa Rothbard affronta un'ampia varietà di
argomenti, dall'attualità politica alla teoria, con incursioni nel cinema e
nelle arti, ambendo a farne lo strumento di aggregazione di un movimento
libertario organizzato.
Il 17 maggio 1969, a New York, in occasione del terzo meeting del Libertarian
Forum, Rothbard e altri giovani libertari - Walter Block, Roy A. Childs Jr.,
Wilson A. Clark Jr., John Hagel III - costituiscono la Radical Libertarian
Alliance. Come esponente della RLA, Rothbard interviene alla convention
nazionale dell'organizzazione giovanile repubblicana, Young Americans for
Freedom, che si tiene ai primi di settembre del 1969 a St. Louis. Il suo
intervento contro la guerra in Vietnam e contro la coscrizione provoca una
spaccatura all'interno della YAF e la fuoriuscita della componente libertaria.
L'obiettivo della creazione di un movimento libertario indipendente è
centrato: si costituiscono organizzazioni come la Society for Individual
Liberty sulla East Coast e la California Libertarian Alliance sulla West Coast,
che, coalizzate con circoli locali e gruppi universitari, nel 1972 daranno vita
al Libertarian Party. Un articolo del 1970, "The New Left, RIP", sancisce la
chiusura definitiva nei confronti della sinistra radicale, giudicata
irrimediabilmente egalitarista e nichilista.
Nello stesso anno esce Power and Market, che, approfondendo l'analisi
economica dell'intervento coercitivo statale, può essere considerato
l'integrazione e il completamento di Man, Economy, and State; ma,
grazie alle implicazioni anarchiche, anche l'anticipazione (su basi
esclusivamente prasseologiche) dei temi filosofico-politici sviluppati
successivamente.
Nel 1973 Rothbard si iscrive al Libertarian Party, ma la sua adesione solo a
tratti si trasformerà in una partecipazione convinta: troppe riserve
sull'accentuazione degli atteggiamenti controculturali e sulla qualità e
l'esperienza dei gruppi dirigenti. Per Rothbard l'obiettivo della propaganda
dev'essere l'ampio ceto medio americano (all'inizio degli anni Ottanta invece i
dissensi riguarderanno la scelta di candidati dal profilo troppo
compromissorio). Nello stesso anno pubblica For a New Liberty, l'opera
che, nella maniera più articolata e organica, descrive il libertarismo
anarcocapitalista nei suoi fondamenti filosofico-politici e nelle sue
applicazioni ai vari settori della vita sociale.
A metà degli anni Settanta, convintosi della necessità di puntare
sull’irrobustimento del fronte culturale, grazie al contributo del
miliardario Charles Koch dà vita al Cato Institute, un think tank
libertario. Da esso si generano le riviste “Libertarian Review” e
“Inquiry”. Nel 1976 fonda, insieme a Burton Blumert, il Center for
Libertarian Studies, che, a partire dal 1977, pubblica la rivista di maggior
successo, “The Journal of Libertarian Studies”. Rothbard è la figura
centrale di una serie di conferenze sull'economia Austriaca sponsorizzate
dall'Institute for Humane Studies (fondato da Floyd Arthur Harper nel 1961),
che contribuiscono alla rinascita della scuola.Nel 1978 si trasferisce con la
moglie a Palo Alto, in California, per lavorare al Cato Institute. Vi rimane
due anni; nel 1980 torna a New York e riprende l'insegnamento al Polytechnic
Institute.
A partire dal 1980 si evidenzia sempre più una spaccatura in due fazioni
all'interno del Libertarian Party e più in generale del movimento libertario.
Nel 1981 Rothbard viene estromesso dal Cato Institute, e le sue quote vengono
confiscate, in seguito alle divergenze strategiche e politiche con Koch. Il
Cato si stava orientando sempre più su posizioni economiche neoclassiche o
monetariste, abbandonando l'impostazione Austriaca misesiana. La battaglia
politica raggiunge il suo apice nel 1983, alla convention nazionale per il
candidato alla presidenza del Libertarian Party. La componente guidata da Koch
e Ed Crane sostiene la candidatura di Earl Ravenal, mentre Rothbard e
Williamson Evers, giudicando Ravenal troppo moderato, propongono David
Bergland. Si va alla votazione e Bergland vince con due soli voti di margine.
La componente Koch-Crane esce dal partito, e con essa vengono meno i cospicui
finanziamenti di Koch e l'efficiente macchina organizzativa di Crane.
Nel 1982 esce la sua più grande opera di filosofia politica, The Ethics of
Liberty, in cui vengono articolati i fondamenti giusnaturalisti del
libertarismo anarcocapitalista.
Nello stesso anno accetta la vice-presidenza del Ludwig von Mises Institute,
fondato da Llewellyn H. Rockwell Jr. L'istituto è protagonista di un’intensa
attività culturale: seminari, corsi accademici e riviste, tra cui “The
Review of Austrian Economics” e "Free Market", fondate nel 1985. In questo
contesto Rothbard svolge lezioni, in sessioni estive, all’Università di
Auburn, in Alabama.
Nel 1985 ottiene la cattedra come S.J. Hall Distinguished Professor di Economia
presso l’Università del Nevada a Las Vegas.
Verso la fine degli anni Ottanta torna ad enfatizzare le istanze Old Right. Sul
piano politico è insoddisfatto dell'accentuazione degli elementi
controculturali e minoritari all'interno del Libertarian Party. Ci si deve
rivolgere anche all'"americano medio", e alle presidenziali del 1988 viene
candidato il repubblicano Ron Paul. La sinistra del partito lo avversa e si
manifesta una nuova spaccatura nel LP. Nel 1989 Rothbard lascia il partito: la
motivazione principale non ha a che fare con la tradizionale contrapposizione
interna fra componenti, ma con una valutazione di più ampio respiro che
consegue alla caduta del muro di Berlino e al crollo dei regimi comunisti
dell'est europeo. Per Rothbard la fine della guerra fredda ha implicazioni
enormi nella politica interna americana: ora la Destra, o parte consistente di
essa, può liberarsi dall'interventismo e dal bellicismo che l'avevano dominata
a partire dagli anni Cinquanta. Le mutate condizioni consentono di recuperare e
rilanciare gli ideali della Old Right, separandosi culturalmente e
politicamente dalla componente hippy e libertina che caratterizza ancora una
parte consistente del partito e del movimento libertario.
A tal fine tenta di dar vita, insieme a Llewellyn H. Rockwell Jr., a un
movimento 'paleolibertario', una combinazione di teoria politica libertaria e
conservatorismo culturale. La newsletter di riferimento è il
"Rothbard-Rockwell Report", fondato nel 1990. Sul piano politico-culturale la
strategia è quella che Rothbard definisce "populismo di destra": appello
diretto al common man in funzione anti-establishment e antistatale.
Sul piano politico tale rielaborazione si traduce nella proposta di un'alleanza
con i paleoconservatori, la destra Repubblicana antistatalista, antitasse,
non-interventista, anti-ambientalista e ostile agli pseudodiritti per i gruppi
razziali e di genere; distinta dai repubblicani moderati e neocon. Conseguenza
di questa strategia è la fondazione nel 1990, insieme al paleoconservatore
Thomas Fleming, del John Randolph Club, che riunisce gli esponenti del Mises
Institute e del conservatore Rockford Institute; nonché il sostegno a David
Duke nella corsa a governatore della Louisiana nel 1991 e l'appoggio a Pat
Buchanan nella campagna presidenziale del 1992.
È degli ultimi anni della sua vita una monumentale storia del pensiero
economico, An Austrian Perspective on the History of Economic Thought,
che apparirà postuma. Nelle sue intenzioni doveva essere in tre volumi, ma
riesce a completarne solo due; il terzo, sulle teorie del Novecento, non farà
in tempo a scriverlo. Muore di infarto a New York il 7 gennaio 1995.